Vuoi saperne di più sul prestito ad amici e parenti nel 2023? Sei arrivato nel posto giusto! Abbiamo creato una guida semplice e completa per te, scritta dal team di Prestitimag.
I prestiti ad amici e parenti sono una forma di prestito privato molto comune, ma poco regolamentato.
Di fronte a una necessità improvvisa di denaro, famiglia e amici sono una risorsa importante a cui rivolgersi. Soprattutto se non si hanno i requisiti per accedere a un prestito bancario.
Quando i rapporti tra creditore e debitore sono stretti, spesso non ci si preoccupa di formalizzare il passaggio di denaro.
Dal punto di vista legale e fiscale però, è una buona pratica adottare ogni possibile accorgimento.
Nei prossimi paragrafi vedremo, quindi come puoi tutelarti, sia dal punto di vista legale che fiscale, quando presti privatamente denaro ad amici o a un familiare in difficoltà.
Prestiti ad amici e parenti nel 2023: cosa sono?
L’atto di prestare soldi a un parente o a un amico è una forma di prestito personale. Questo tipo di prestito prende anche il nome di prestito infruttifero.
Si tratta, solitamente, di una piccola erogazione di denaro che avviene fra parenti di qualsiasi grado o amici, caratterizzata da assenza di:
- Restituzione d’interessi sulla somma prestata;
- Tempi di rientro del prestito;
- Costi di apertura.
Tuttavia, pur mancando le regole di base che caratterizzano un prestito erogato da una banca o da una finanziaria, è necessario ugualmente rispettare la normativa vigente.
Basta poco, infatti, a trasgredire la legge in materia di riciclaggio di denaro, oppure – parlando d’interessi – quella che riguarda lo strozzinaggio.
Per non incorrere in sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, il prestito quindi deve essere
- Tracciabile;
- Erogato ad amici, parenti e a persone che realmente si conoscono;
- Occasionale.
L’ideale è mettere nero su bianco il prestito concesso, mediante una sorta di scrittura privata che certifichi l’avvenuto passaggio di denaro e le eventuali modalità di restituzione.
Vediamo ora cosa dice la legge in materia di prestiti erogati ad amici e parenti.
I Prestiti ad amici e parenti sono legali?
I prestiti di familiari, amici e conoscenti sono assolutamente legali e rientrano nella fattispecie del contratto di mutuo.
L’articolo 1813 del Codice Civile definisce il mutuo come un “contratto col quale una parte (mutuante) consegna all’altra (mutuatario) una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili, e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità”.
Dunque, il termine mutuo è sovrapponibile a quello di prestito. Esistono sostanzialmente due tipologie di prestiti:
- Prestito fruttifero o a titolo oneroso, dove è prevista la restituzione del denaro prestato prevede anche la corresponsione degli interessi maturati;
- Prestito infruttifero o a titolo gratuito, dove non ci sono interessi da restituire (è il caso del prestito tra amici o familiari).
Un prestito tra amici e parenti è una soluzione a cui si ricorre per aiutare una persona che ha un bisogno urgente di soldi, ma anche per quei soggetti economicamente deboli che potrebbero incorrere in un prestito rifiutato dalla banca.
Per essere considerato a prova di legge, è necessario che questo prestito sia in qualche modo ufficializzato mediante la stipula di un contratto sottoscritto dal creditore (colui che presta il denaro) e il debitore (colui che riceve il prestito).
Nella tabella seguente puoi vedere come formalizzare per iscritto il prestito che intendi fare a un amico o a un parente:
Formalizzazione di un prestito a familiari e amici: |
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Vediamo nei prossimi paragrafi in quali rischi è possibile incorrere e quali sono le forme di tutela previste in caso di prestito tra privati.
Prestiti tra amici e parenti: quali rischi comportano nel 2023?
Fare un prestito a un amico o a un familiare in difficoltà, è sicuramente un gesto lodevole. Tuttavia, c’è da considerare che non è raro né impossibile ritrovarsi nella condizione che i soldi prestati non vengano restituiti.
La mancata restituzione del denaro prestato è un rischio che comporta un’attenta valutazione della situazione e soprattutto della persona a cui decidi di prestare i tuoi soldi.
Altro rischio da tenere in conto sono gli eventuali accertamenti da parte delle Agenzie delle Entrate.
Quando si prestano soldi a familiari o a stretti conoscenti è fondamentale non solo seguire le regole previste dalla legge – come vedremo nei prossimi paragrafi – ma anche produrre e conservare la documentazione che attesti la transazione di denaro.
In caso di movimenti sul conto di elevata entità e senza le necessarie giustificazioni, l’Agenzia delle Entrate potrebbe anche contestare diversi comportamenti illeciti e non consoni, e:
- Contestare la violazione delle norme anti-riciclaggio;
- Classificare la transazione al pari di una forma di prestito come usuraio;
- Interpretare il tuo prestito come fruttifero (soprattutto se manca una specifica causale del bonifico che attesti il contrario).
Le prime due circostanze fanno riferimento a reati che possono essere puniti penalmente. Nel terzo caso, invece, il rischio è vedersi attribuita una sanzione per guadagni non dichiarati sul prestito che è stato concesso.
Prestare soldi a un amico o a un parente: come ci si tutela?
Se hai deciso di fare un prestito di soldi a un amico o a un parente, al di là della cifra di denaro che hai prestato, è consigliabile adottare alcuni accorgimenti in modo da tutelarsi.
Ciò è necessario non solo per essere al sicuro in caso di eventuali accertamenti da parte del fisco, ma anche per mettersi al riparo dalla possibile mancata restituzione dei tuoi soldi.
Ecco quello che puoi fare
- Mettere per iscritto il contratto tra te e la persona a cui presti denaro;
- Effettuare un pagamento che sia tracciabile e dimostrabile (bonifico o assegno);
- Utilizzare una corretta causale del bonifico che dimostri l’elargizione di un prestito a titolo gratuito;
- Conservare tutta la documentazione relativa al prestito per almeno 6 anni successivi all’operazione;
- Farsi rilasciare una Dichiarazione di Riconoscimento del Debito.
Questo strumento, altro non è che uno scritto in cui il debitore riconosce di aver ricevuto una somma di denaro in prestito e si impegna a restituirla a determinate condizioni ed entro una certa data, stabilita tra le parti.
Prestiti ad amici e parenti: le regole da seguire
Se decidi di prestare soldi in contante, fai attenzione ai limiti imposti dal Governo per contrastare l’evasione fiscale.
Attualmente, la Legge di Bilancio 2020 stabilisce che il limite consentito è di 2.000 euro, ma dal 1° Gennaio 2022 la soglia passerà a 1.000 euro. Questo vuol dire che non sono ammesse transazioni in contante che superino questa cifra, sia che si tratti di una donazione che di un prestito.
Trasgredendo al limite, potresti incorrere in sanzioni da un minimo di 3.000€ a un massimo di 50.000€.
Oltre al limite del contante e la tracciabilità dei pagamenti, come detto in precedenza, è molto importante redigere una scrittura privata.
La scrittura privata è un documento che serve ad attestare l’esistenza dell’obbligazione tra mutuante (chi fa il prestito) e mutuatario (chi riceve il prestito), e la natura del prestito. Per avere valore, tale lettera deve contenere:
- Estremi dei soggetti coinvolti nel contratto e grado di parentela;
- Importo del prestito;
- Modalità di restituzione e metodo di pagamento;
- Tempi di rientro del prestito;
- Data dell’atto.
Per avere certezza della data, questa va validata attraverso strumenti considerati legali. In questo caso puoi:
- Registrare la scrittura privata presso l’Agenzia delle Entrate, pagando un imposta di registro che ammonta a una certa percentuale della quantità di soldi prestati;
- Autenticare la scrittura privata tramite un notaio;
- Inviare la scrittura privata (nel corpo della mail e non come allegato) mediante posta elettronica certificata o PEC, o in alternativa una raccomandata con ricevuta di ritorno che ne attesti la data.
Continua a leggere per conoscere le modalità con cui può essere restituito un prestito tra privati, anche nel caso manchi un accordo scritto tra le parti.
Modalità di restituzione del prestito tra privati con o senza contratto
Sia che vi sia un contratto scritto, sia che il prestito tra privati sia avvenuto senza contratto, la somma può essere restituita con
- Contanti, se il prestito è inferiore ai 2.000 euro (1.000 euro a partire da Gennaio 2022);
- Assegno;
- Bonifico bancario.
Queste ultime due forme sono sicuramente da preferire. Se si sceglie di utilizzare il bonifico, in particolar modo, è necessario inserire una specifica causale indicando, al contempo, data del prestito e della scrittura privata (se presente), nonché la finalità del prestito stesso.
È sempre meglio essere chiari e precisi. Mantenersi troppo sul generico, infatti, potrebbe inficiare la validità del prestito in caso di accertamenti fiscali.
F.A.Q. – Domande frequenti sui prestiti privati ad amici e parenti
Cerchiamo di rispondere ad alcune delle domande più frequenti che gli utenti fanno a proposito dei prestiti privati ad amici e familiari.
1.Prestare soldi ad un amico è reato?
No. Il prestito non è altro che un contratto di mutuo così come indica l’articolo 1813 del Codice Civile, già citato in precedenza. Tuttavia, per essere al riparo da possibili sanzioni da parte del Fisco, è necessario fare attenzione ad alcune regole ben precise.
Ad esempio, stipulare una scrittura privata tra le parti (creditore e debitore), effettuare un pagamento tracciabile e occasionale. Nel caso si prestino contanti va rispettato il limite di 1000 euro, a partire dal 1° gennaio 2022.
2.In caso di prestito tra familiari, come va fatta la restituzione?
Come per qualsiasi prestito tra privati, sarebbe bene tener traccia anche del pagamento di restituzione, effettuando mediante assegno o bonifico bancario. Un prestito può essere restituito anche in contanti, ma in questo caso vanno rispettati i limiti delle transazioni in contante stabilite dalla Legge di Bilancio vigente.
3.Quale deve essere la causale del bonifico di un prestito tra parenti?
Quando si deve trasferire una somma di denaro a parenti, è molto importante che il prestito venga tracciato con un bonifico bancario. In questo caso, la causale da inserire sarà:”Prestito infruttifero per mio fratello/cugino/zio Giovanni Bianchi”
In questo modo, viene specificata non solo la natura infruttifera del prestito ma anche il grado di parentela o il tipo di relazione e il nome e cognome della persona a cui si concede il prestito. Ovviamente questo discorso vale anche in caso di prestiti ad amici.
Dubbi o domande su prestiti a amici e parenti? Chiedi in un commento e ti rispondo appena possibile.
Ultimo aggiornamento sui prestiti tra amici e parenti il 3 Aprile 2023 – Tre Aprile Duemilaeventitre